R per Rinascita
Categoria: Articolo
26 Maggio 2020
Il bene di tutti, lo dice la scienza. Lo abbiamo già visto, lo abbiamo già sentito. Il Manifesto della Superiorità della Razza, nel 1938, è stato firmato dai più illustri scienziati dell’epoca. Ora come allora, si è dato spazio a dei fanatici, ottusi e spaventati, al grido di: “la scienza non è democratica”. Ma la scienza, ora come allora, non c’entra proprio niente. Ciò che si usava, ciò di cui si faceva propaganda, era lo scientismo: il dogmatismo di un culto fanatico e cieco, basato sul terrore, basato sulla codardia esistenziale.
Con gli stessi, identici, risultati: la diffusione di odio, terrore, sospetto nella popolazione, basati sul nulla più assoluto, su minacce gonfiate o del tutto inesistenti diffuse dalla propaganda. E di seguito, ora come allora, arrivano le esclusioni dai luoghi pubblici, dalle scuole, dai luoghi di lavoro, e poi il taglio dei diritti fondamentali, la sospensione dei diritti costituzionali, i divieti di spostamento, una inutile, esagerata brutalità delle forze di polizia sulla popolazione, la necessità di permessi per poter esercitare i propri diritti fondamentali, come muoversi, interagire socialmente, persino uscire di casa.
E ora come allora, questa deriva si fonda su una ideologia: il fascismo ieri e lo scientismo oggi. Ideologie che proclamano a gran voce la volontà di fare “il bene di tutti”, ma nei fatti producono l’esatto opposto. Il sapere popolare riassume questa incapacità di fondo in un detto molto significativo: “il diavolo fa le pentole, ma non i coperchi”. E così accade con lo scientismo, che si sforza di gestire le paure, le fobie su cui basa la sua forza di convincimento, tramite calcoli e teorie astratte. teorie e calcoli che però, quando vengono applicate nella realtà concreta, inevitabilmente falliscono miseramente, ma non senza provocare vere e proprie tragedie. Il bene di tutti, infatti, è per definizione il bene di ciascuno, ma se ogni singolo individuo vede violati, calpestati, negati, cancellati i propri diritti individuali, ecco che il bene di tutti diventa, tragicamente, il bene di nessuno. E lo vediamo oggi, esattamente come allora.
Ma vediamo nel concreto, come lo scientismo fallisca miseramente nel cercare di fare “il bene di tutti”. Lo vediamo quando un cittadino come Dario Musso viene fermato e sedato per la strada, rinchiuso a forza in un ospedale psichiatrico per sette giorni, negata ogni visita, negata l’assistenza legale cui aveva pieno diritto, imbottito di psicofarmaci, “curato” da assolutamente nulla tranne la propria libera e legittima volontà di esprimere dissenso. Violata la sua dignità, calpestati i suoi diritti, negata la sua libertà, violata la sua stessa persona fisica. Dov’è “il bene di tutti”? In che modo questo abuso avrebbe difeso “la salute pubblica”, di preciso?
Il tragico caso di Dario Musso:
E dal singolo alle moltitudini, prendiamo in considerazione l’India, e il vaccino contro la poliomielite. I fanatici degli obblighi vaccinali ripetono come dischi rotti le virtù miracolose dei vaccini, e citano quello contro la poliomielite come un incredibile successo nell’ottenere “il bene di tutti”. Ebbene, vediamolo nel concreto. In India, la poliomielite risultava endemica, con un andamento ciclico che coinvolgeva da meno di cento a un picco di 1600 casi, nel 2002. Dal 2011 i casi di poliomielite sono scesi a zero. Una grande vittoria indubbiamente, sulla carta. Ma qual’era l’effetto più tragico e terribile della poliomielite? Era la paralisi acuta flaccida, che colpiva prima dell’inizio della vaccinazione di massa in India una media di 8mila persone all’anno.
Purtroppo però, i casi di AFP non sono affatto diminuiti insieme ai casi di poliomielite. Al contrario, da quando sono iniziate le vaccinazioni di massa, essi sono aumentati. Nel 2011, quando i casi di poliomielite erano zero, i casi di AFP in India erano arrivati a oltre sessantamila. E hanno continuato a restare su quelle cifre fintanto che sono continuate le vaccinazioni di massa contro la polio. Il numero di casi di paralisi flaccida acuta è aumentato di cinque volte, proprio mentre i casi di poliomielite scendevano fino a zero. E questo aumento è rimasto stabile negli anni, calando soltanto quando le vaccinazioni di massa diminuivano. Dov’è “il bene di tutti” quando invece di diminuire il numero di paralisi si quintuplica?
E gli esempi si moltiplicano. Dov’è il bene di tutti quando tutti vedono violati i propri diritti? Dov’è il bene di tutti quando bambini sani sono esclusi dagli asili? Dov’è il bene di tutti quando i trattamenti sanitari diventano obbligatori? Dov’è il bene di tutti quando “panel” e “task force” di esperti in non si sa bene cosa, eletti da nessuno, che rispondono ad interessi di terze parti nemmeno mai identificate, vengono chiamati a decidere del destino dei cittadini? Del loro destino economico, del loro destino monetario, del loro destino culturale, della loro alimentazione, della loro salute, del loro stesso corpo!
Dov’è il bene di tutti quando questi “esperti” si permettono di affermare candidamente che intendono “separare i familiari e rimuoverli dalle loro abitazioni”? Di nuovo, ci siamo davvero già scordati dell’ultima volta in cui gente in divisa nera entrava nelle case dei cittadini per portarsi via vostro figlio, vostro padre, vostra madre per “il bene di tutti”? C’è davvero qualcuno pronto ad accettare che accada di nuovo? E sulla base di che cosa, poi? Di teorie, di modelli matematici, di predizioni che immancabilmente si sono rivelati sbagliati.
Questo è il dramma dello scientismo dogmatico: pretende di adeguare la realtà a calcoli astratti, pretende che la realtà si pieghi alle teorie. Ma la realtà coinvolge troppi fattori perché le teorie risultino esatte, e quel che appare perfetto in teoria poi nel concreto si rivela quasi immancabilmente inesatto. E se in palio si mette la salute, l’economia, il futuro – se si mette la vita stessa dei cittadini, il risultato è un disastro. Una catastrofe, quando non addirittura un genocidio.
Questo sta avvenendo qui, oggi, sotto gli occhi di tutti: si agitano teorie e calcoli astratti e si pretende che la realtà vi si adegui. Esattamente come nei decenni passati si pretendeva che teorie matematiche di economia portassero benessere mentre portavano miseria, oggi si pretende che mascherine di stoffa fermino virus che non sono in grado di fermare, si pretende che i molti morti di una provincia siano l’emergenza di un intero paese, si violano, calpestano e distruggono i diritti di ciascuno nel nome di un astratto, immaginario “bene di tutti” che si rivela, tragicamente, il bene di nessuno.
L’ultima volta che la storia di ha servito questa deriva di fanatismo dogmatico cucinato in salsa di propaganda di terrore di massa ci sono voluti vent’anni di dittatura, deportazioni, campi di concentramento, milioni di morti e una guerra mondiale per uscirne. Fermiamoli prima. Fermiamoli adesso. Diciamo no al terrore gonfiato e al fanatismo. Diciamo no alla distruzione dei diritti individuali. Diciamo no alle esclusioni, alla distruzione delle famiglie, alla distruzione dello Stato di Diritto.
Rivendichiamo, tutti insieme, le nostre sovranità: sul nostro Stato, sulla nostra moneta, sui nostri affetti, sulle nostre menti e sui nostri corpi. Rifiutiamo questa folle deriva dogmatica, i terrori gonfiati dai media e la brutalità autoritaria, le esclusioni, le emarginazioni, le restrizioni, il tracciamento. Rifiutiamo lo stesso concetto di “distanziamento sociale” denunciandolo per quel che è: una enorme, inutile e mostruosa imposizione antiumana, che di scientifico non ha assolutamente niente.
Rivendichiamo oggi, per sempre, la nostra incancellabile sovranità sulle nostre vite.
Il manifesto della razza firmato nel 1938 dagli “illustri scienziati”
https://www.anpi.it/storia/114/il-manifesto-della-razza-1938
L’eradicazione della polio in India : un tragico successo
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