Stefano Re fotografato da Persephone Zubcic (2014)
Stefano Re, laureato in Scienze Politiche, acquisisce una professionalità in Criminologia Applicata in anni di studio e lavoro sul campo, occupandosi di omicidi sessuali e seriali, analisi della scena del crimine, previsione del comportamento, criminogenesi, analisi criminologica dinamica dei centri urbani, gestione della crisi e modalità di intervento preventive e repressive. Autore di saggi sulla meta-comunicazione, esperto di linguaggio simbolico ed esecutivo, scrive e insegna tutto ciò che c’è da sapere sul Mindfucking, anche perché, vi piaccia o meno, lo ha inventato lui.
Nullafacente, socialmente disadattato, ex-incallito fumatore nato a Milano nel 1970 di novembre, perde ancora un sacco di tempo in internet ad occuparsi di cinema, politica e sessualità alternativa. Nel tempo libero scrive saggi, sceneggiature, romanzi, articoli e qualsiasi altra cosa sia possibile scrivere. A volte insegna cose strane come Gestione della comunicazione, Tecniche di interrogatorio, Scrittura creativa, Assetti di meta-comunicazione o Tecniche di negoziazione. Non insegna PNL né tecniche di vendita, perché gli fanno ribrezzo.
In breve: scrittore, diversamente esperto in meta-comunicazione e criminologia.
Se poi volete leggervi un po' di CV:
Dove vi trovate ora. Il sito ufficiale di Stefano Re, dove trovate i suoi post, i suoi articoli, le interviste che gli hanno fatto; dove è possibile sbirciare gallerie di fotografie che lo ritraggono, oppure suoi disegni, quadri e dipinti; dove è possibile leggere estratti dai suoi libri e se proprio insistete anche acquistarli; dove potete controllare il suo CV; dove potete sbirciare il calendario degli eventi che tiene o cui partecipa.
Siti e testate con cui collaboro o che pubblicano spesso miei contributi:
Su Linkedin, quando ancora mi sembrava avesse senso sfoggiare un CV.
C'è stato un tempo in cui scrivevo parecchio su alcune di quelle trappole per farsi riprogrammare il cervello chiamate comicamente "social".
Naturalmente, da quando Facebook ha avviato la policy di oscuramento delle idee che non gradisce, o per meglio dire, che non sono gradite a chi gli tira il guinzaglio, ho smesso di postarvi i miei contenuti. Il sito su cui vi trovate è il luogo che ho creato per poter scrivere senza bavagli. Zuckerberg, oscura tua sorella. E con questo, Facebook può andare allegramente affanculo.
Poi ci sono social diciamo alternativi, con tante dichiarate buone intenzioni. È un poco più facile che risponda su questi:
Siti ormai Storici:
Quando non sto scrivendo qualcosa, cerco di leggere tutto quel che posso: messaggi, commenti, email, segnali di fumo. Lo faccio per due motivi: il primo è che, come ho accennato poco sopra, sono selettivamente ossessivo-compulsivo. Il secondo è che mi diverte, il più delle volte. Dunque le probabilità che io legga se mi scrivete sono elevate. Però intendiamoci subito: non garantisco risposta ad alcuno, e dovreste anche facilmente capire il perché: voi siete decine di migliaia e io sono uno solo. Ciò premesso, se volete proprio scrivermi:
C'è stato un tempo in cui scrivevo parecchio su alcune di quelle trappole per farsi riprogrammare il cervello chiamate comicamente "social". Tecnicamente, potreste contattarmi tramite questi account, ma ormai non li visito quasi mai e quando li visito trovo quelle seicento notifiche di messaggi e richieste varie e fuggo a gambe levate. Comunque, in omaggio alla mia tendenza ossessivo-compulsiva, per completezza:
Poi ci sono i nuovi social, che vivono nei cellulari. Ma io odio il cellulare, e lo uso il meno possibile. Ad ogni modo, ho creato un profilo per qualcuna di quelle trappole, per usi occasionali. Potete trovarmi:
Il metodo più sicuro per contattarmi, comunque, è tramite e-mail.
Per propormi la partecipazione ad eventi, potete scrivere qui:
Potete anche scrivermi una mail "personale".