Loin des hommes (2014)
Categoria: Recensione
15 Giugno 2020
Non basta dire che il film cambia il finale del racconto di Camus ed è proprio errato dire che ne mitiga il pessimismo. Oelhoffen rielabora proprio la vicenda. In primo luogo sul piano narrativo, introducendo un passato significativo per entrambi i protagonisti e articolando attorno a loro la didascalia del contesto socio-politico, ma anche e soprattutto sul piano metanarrativo o concettuale, cambiando sottilmente il messaggio del filosofo francese. Quel che in Camus era: “il sistema della violenza umana prosegue del tutto indifferente alle scelte dei singoli”, qui diventa in modo assai più specifico: “nessuna buona azione resterà impunita” – alla faccia del mitigare il pessimismo. E comunque, Viggo è strepitoso.
Volonteroso
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Offese dirette per la nostra storia di specie, la nostra volontà individuale e per le nostre vetture, nel loro piccolo, i dossi stradali artificiali sono un segno inequivocabile di come questa civiltà sia giunta al proprio capolinea.
Assenza di uno scenario di vittoria, dipendenza dal sistema, lotta per se stessa, nessuna evoluzione e davvero troppa arroganza. Ecco cosa non mi convince dell’organizzazione V_V, nel metodo e nel merito.
Le selezioni di contenuti, le restrizioni di espressione, le censure e i condizionamenti che un social come Facebook impone all’opinione pubblica mondiale sono ormai una minaccia inaccettabile.