Detachment (2011)
Categoria: Recensione
24 Maggio 2018
di Tony Kaye
con Adrien Brody, Sami Gayle, Marcia Gay Harden, James Caan, Lucy Liu, Bryan Cranston
La scuola come prima linea, dentro e fuori. Certo, c’è il bullismo, gli abusi emotivi e fisici, le minacce ma soprattutto la solitudine, il deserto emotivo, il vacuum esistenziale di una cultura sempre più sterile. Un esercito di professori che si ritira passo dopo passo lasciando il vuoto. La vittoria delle regole del capitalismo più disperato, in cui tutto si vende o si compera, inclusi sesso e amore, carnale o paterno che sia, perché coltivare ed amare costa troppo. Persino tentarci, costa carissimo. Trivia: Cranston, che fa una parte minore, ha litigato furiosamente con il regista. Lucy Liu invece, finalmente, non è costretta ad essere un’assassina orientale.
Resiliente
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Il nemico non sono gli USA. È l’élite finanziaria senza patria che opera attraverso il WEF, Vanguard, BlackRock, State Street, ed ha infiltrato organi sovranazionali come NATO, OMS o l’ONU e i governi di tante nazioni.
Destra e sinistra politiche, orientamento maschile e femminile, paradigma materno o paterno, inversione dei ruoli: fenomeni collegati ad un mutamento sociale, psicologico, collettivo e individuale che non va preso sottogamba.
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