Er ist wieder da (2015)
Categoria: Recensione
10 Dicembre 2019
di David Wnendt
con Oliver Masucci, Franziska Wulf, Christoph Maria Herbst, Katja Riemann
Hitler è tornato, e dopo il disorientamento iniziale scopre che ai nostri giorni gli strumenti tecnologici sono estremamente più efficaci nel veicolare messaggi, mentre le paure, speranze e aspettative del popolo sono le stesse su cui ha fatto leva con successo negli anni ’20 per affermare il nazismo. Una bella metafora, che non tiene presente un elemento: tornasse oggi, non avrebbe speranza alcuna di competere. Il suo lavoro lo fanno con smisurate professionalità e mezzi intere squadre di esperti in marketing, psicologia sociale, filosofia e metacomunicazione al soldo delle multinazionali, restando anche del tutto invisibili. In questo i dittatori del secolo scorso appaiono ingenuamente teneri: loro si arrogavano enormi poteri, ma anche le relative, enormi responsabilità. Oggi si manipola costantemente il pubblico allo stesso identico modo, ma col cazzo che qualcuno vuole uno straccio di responsabilità.
Ingenuo
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Chi ha resistito alle prevaricazioni assurde imposte dai governi in questi anni, oggi può coltivare il potere accumulato. Definendo se stesso. Ricordando a se stesso che è quello che decide di essere, e che nessun altro può deciderlo.
Offese dirette per la nostra storia di specie, la nostra volontà individuale e per le nostre vetture, nel loro piccolo, i dossi stradali artificiali sono un segno inequivocabile di come questa civiltà sia giunta al proprio capolinea.
Assenza di uno scenario di vittoria, dipendenza dal sistema, lotta per se stessa, nessuna evoluzione e davvero troppa arroganza. Ecco cosa non mi convince dell’organizzazione V_V, nel metodo e nel merito.