Lettera agli illuminati

Lettera agli illuminati

Categoria:  Articolo

8 Aprile 2021

Parliamoci con franchezza, e togliamo di mezzo tutto ciò che non ha alcun senso nel dialogo tra noi. Anzitutto, togliamo di mezzo la scienza, togliamo di mezzo la salute pubblica, togliamo di mezzo fantomatiche pandemie, che in questo contesto, come sapete perfettamente, svolgono soltanto un ruolo strumentale.

Sappiamo cosa state facendo

E chiariamo anzitutto un punto: noi sappiamo che cosa davvero state facendo. Lo sappiamo, lo comprendiamo e ne comprendiamo perfettamente le vere ragioni, che del resto avete reso evidenti già da molti decenni. Voi state imponendo una trasformazione nel sistema percettivo, nello stile di vita, nel sistema economico e nel sistema giuridico di masse di popolazione, a livello nazionale come a livello mondiale.

Sappiamo perché lo state facendo

E lo state facendo per mantenere il controllo su una struttura in sempre più rapida decadenza, per motivi che spaziano dall’esaurimento del petrolio al punto di rottura di un ormai del tutto insostenibile sistema economico globale. Dal vostro punto di vista, state: “salvando l’umanità”. Peccato che stiate anche riducendo la gran parte dell’umanità a livello di bestiame, coi vostri “giornalisti”, “tecnici” e “militari” come guardiani del gregge.

Eccoci qui

Però ci siamo anche noi, quella parte della popolazione mondiale che non solo comprende quel che state facendo, ma non vi aderisce. Ovviamente avevate calcolato la nostra presenza e avete i vostri piani per noi, ma se credete davvero di poterci rinchiudere tutti dentro dei “campi di detenzione”, avete proprio sbagliato a contare. Questo dovete comprenderlo: non potete cancellarci, non potete piegarci e non potete tenerci a forza nel vostro “nuovo sistema”, perché noi non lo accetteremo mai e lo combatteremo sempre, con ogni mezzo disponibile.

Un messaggio di pace

Ma non fraintendetemi: non sono qui a fare dichiarazioni di guerra. Al contrario, sono qui a mandarvi un messaggio di pace. E il messaggio è molto semplice: lasciateci andare. Avete già ottenuto grandi risultati nel condurre quello che voi definite “il gregge” nella direzione che auspicate. E come speravate accadesse, il gregge ve ne è grato. Ormai è evidente che vi è una parte sostanziosa dell’umanità che necessita di padroni che diano un senso alla loro esistenza. Una enorme fetta di popolazione del tutto incapace di assumersi la responsabilità della propria esistenza.

Ebbene: tenetevela. Potete continuare a nutrirla di terrori mediatici, rassicurarla con controlli sempre più invasivi e cancellarne ogni diritto e forma di autonomia. Tanto quanto essa è per voi preziosa per portare avanti il vostro “nuovo mondo”, altrettanto è per noi inutile e incompatibile, per le stesse ragioni. Ma non tentate di forzarci dentro il vostro gregge. Sarebbe soltanto controproducente, tanto per noi quanto per voi. Ve lo ripeto: lasciateci andare.

Cosa faremo noi

Noi lasceremo la vostra società e ne fonderemo una nostra. Non vostra nemica, ma dalla vostra distaccata, per manifesta incompatibilità. È nel vostro interesse lasciarci andare. Il ruolo di “dissenzienti” da usare come capro espiatorio sociale per la frustrazione del cambiamento che state imponendo potete farlo svolgere ai vostri stessi agenti della disinformazione, o potete semplicemente inventarvelo del tutto, come del resto state già in parte facendo.

Non vi serviamo a niente, ma se tentate di trattenerci con la forza, saremo costantemente un problema per voi. E saremo costretti, nostro malgrado, a farvi una guerra all’ultimo sangue, perché ne andrebbe della nostra stessa sopravvivenza, mentale e fisica. Per la terza volta: lasciateci andare. Anzi: favoriteci nel distacco. È nell’interesse del proseguimento della vostra stessa agenda.

E non temete: finché non ci farete guerra, non ci sarà alcuna interferenza. Chi siamo noi per voler svegliare il gregge, se esso desidera restare nei vostri recinti? Chi siamo noi per imporre libertà a chi non la desidera, anzi la teme? L’evoluzione delle specie passa attraverso difficoltose fasi di transizione, questo è chiaro a voi come lo è a noi. E ciascuno ha ciò che si merita, dopotutto.

Stefano Re
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