Il Blog di Stefano Re

Le comode catene

Le comode catene

Io non credo che il bene e il male siano roba che sta là fuori e cui noi aderiamo, io credo che ciascuno di noi abbia la responsabilità ed il potere di definirli e attuarli nella propria esistenza. Vedo una enorme differenza proprio tra chi si assume questa responsabilità/potere e chi li rifiuta e li cerca di individuare soltanto fuori di sé, in entità, simboli o altri individui. 

Ritengo che una società sana e adulta debba essere composta di individui che assumono individualmente e senza remore queste responsabilità come proprie, non cedibili né mutuabili. L’esatto contrario della società da cui stiamo uscendo, che appiattisce l’individuo sui significati esistenziali dettati da una ortodossia comune travestita da “competenza” – o peggio ancora da “scienza”.

Il vile baratto

Il sistema baratta costantemente la vostra autonomia con la vostra comodità. Le catene in cui vi chiude sono la sicurezza di un pensiero preconfezionato, lo svago di tecnologie del divertimento, l’obbedienza conformistica che vi toglie ogni responsabilità sulle vostre vite, sui vostri figli, sui vostri corpi, sulle vostre menti.

Persino molti di coloro che riconoscono il sistema come oppressivo, poi attuano questo stesso meccanismo fuori di esso. Lo fanno sposando pensiero manicheo, addossando la fonte di ogni male fuori di sé, agli altri, ai “cattivi” che tramano contro “i buoni” – senza accorgersi che così facendo non sono affatto usciti dallo schema che criticano, che ne stanno ricreando il processo fondamentale che toglie loro potere e responsabilità.

Potete liberarvi. Potete riprendere possesso dei vostri processi percettivi. Potete decidere della vostra realtà e della vostra identità.
Se volete farlo.

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