Il Blog di Stefano Re

puzzate di paura

La paura dei censori

Gentile struttura di Facebook, e per estensione coloro di cui state al guinzaglio.

Questo inverno mi avete sospeso per una settimana per “istigazione al suicidio” per aver scritto in un post che: “se il governo ti dice di buttarti da un ponte tu ti butti da un ponte”. Poi mi avete sospeso per un mese, con la stessa comica motivazione, per avervi pubblicamente fatto notare che non siete in grado di comprendere il concetto di “satira”.

Ieri mi avete sospeso per 24 ore ed avete rimosso dalla mia bacheca un post in cui esprimevo semplicemente alcune mie opinioni. Stavolta nemmeno vi siete disturbati a indicarmi quale fantasiosa “regola della community” avrei mai infranto. Forse è una regola nuova nuova, che suona più o meno così: “se una tua riflessione non ci piace, e ottiene migliaia di condivisioni e apprezzamenti, la rimuoviamo”.

Siete messi male

Ora, seriamente, quando già televisioni e giornali non danno alcuno spazio ad alcun pensiero dissenziente, il fatto che persino sui social network, persino nelle bacheche delle persone comuni, arriviate a cancellare semplici espressioni di opinione, non è davvero un bel segno. E non solo per noi tutti e per lo stato delle cose: non è un bel segno proprio per voi. Insomma, se non vi basta oscurare la visibilità fino al 90% di profili come il mio, di contenuti come quelli che posto; se vi trovate costretti a inventare ed applicare regole ridicole e contradditorie, facendo ogni volta la figura dei mentecatti; se neppure così riuscite a fermare la circolazione del pensiero delle persone, guardate che state proprio messi maluccio.

A conti fatti

Credete forse che le migliaia di individui che hanno sostenuto il mio post in poche ore siano svaniti nel nulla quando lo avete rimosso? Credete forse che quel che vi era scritto sia scomparso dalle nostre menti, dai nostri cuori? Siete voi quelli bravi con le statistiche, mi pare. Devo dirvelo io che se un profilo oscurato costantemente come il mio, proprio qui nel vostro network in cui vi suonate e cantate le regole che preferite, raggiunge e ottiene sostegno da migliaia di persone in poche ore significa che là fuori ci sono non decine o centinaia di migliaia ma proprio milioni di persone che condividono queste opinioni che tanto volete nascondere?

Quanto siete disperati

Sapete quale sapore, quale odore ha questo vostro sforzo ossessivo di censurare, oscurare, nascondere? Sa tanto di disperazione. Voi, coi vostri FactChecker senza volto, coi vostri ban e gli algoritmi impazziti che fan di tutto per zittire persino il pensiero individuale, persino sulle bacheche dei profili personali: puzzate di disperazione. Puzzate di paura. E con voi quelli che sfornano leggi illegittime, obblighi anticostituzionali, immaginari passaporti che solo dei coglioni potrebbero richiedere o rispettare, restrizioni illogiche e grottesche, puntellando tutto ciò con minacce e sanzioni che ormai nemmeno vengono più comminate perché dichiaratamente nulle. Voi e loro e chi vi tira i fili: puzzate di disperazione. Puzzate di paura.

Avete presente un lupo quando sente l’odore della paura in chi ha davanti a sé? Avete presente come vibrano le sue narici e come si allarga il suo sorriso in una chiostra di denti acuminati? Pensavate di trovarvi un gregge di pecore da disciplinare, e vi trovate circondati da milioni di lupi che ora sentono chiaramente la puzza della vostra paura. Questa è la situazione.

Non vi invidio davvero: fate bene ad aver paura.


Note e Approfondimenti

Quando Facebook confonde la satira con l’istigazione al suicidio:

Quando nemmeno Facebook sa dirti quale regola tu abbia infranto, tranne quella di esprimere una opinione che a lui non piace.

Archivi
Categorie

Articoli recenti

Alla corte dell'Imperatore
Quando il vassallo già favorito di un imperatore romano si reca in visita al nuovo imperatore per continuare a garantirsi i favori dell’impero, non dovrebbe tentare malamente di forzargli la mano in pubblico.
» LEGGI
Chi ha paura del Lego?
Il Museo della Scienza di Londra accusa il Lego: con gli incastri indicherebbe ai bambini che l’eterosessualità è la norma. Ma la norma non è una iniqua e restrittiva prigione: è il metro di misura per uscirne ed assumere identità.
» LEGGI
Perdonato PER CHE COSA?
Il perdono presidenziale di Biden a Fauci non è uno scudo penale né una amnistia, è un perdono per crimini federali commessi contro gli Stati Uniti d'America. Ma per quali crimini Fauci sarebbe stato perdonato?
» LEGGI
La paura di gioire
Perché non gioire di una vittoria? Molti contestatori hanno sposato un’identità perennemente insoddisfatta, sospettosa, che fa del lamento la propria ragion d’essere e cancella la speranza per evitare delusioni.
» LEGGI

articoli recenti

commenti

Iscriviti
Notificami
guest

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.

0 Commenti
Meno recenti
Nuovi Più votati
Inline Feedbacks
Visualizza tutti i commenti
0
Ci farebbe molto piacere una tua opinione.x