Oltre La Crisi
Categoria: Articolo, ReSolutions
24 Giugno 2020
Speciale Re-Solutions: un progetto di Stefano Re all’attenzione dell’assemblea di R2020
Se qualcosa è mancato in questa crisi, è stata la verità. Intendiamoci: io non credo in alcuna verità assoluta. Ma bastano verità relative, pratiche, su cui poter concordare e su cui fare affidamento per costruire su di esse la vita sociale, e qui mancano persino queste. I morti causati da questa epidemia sono stati una infinità, nella norma o pochissimi? Il rischio per la salute individuale è stato esagerato o no? Le misure di protezione hanno fornito una qualche protezione dal contagio oppure no? Le restrizioni imposte alla popolazione sono servite a qualcosa, a nulla o hanno solo fatto danni? Quali danni ha subito l’economia nazionale, su quali fasce ha pesato maggiormente, che futuro economico si prospetta e come lo sta gestendo lo Stato? I diritti fondamentali sono stati violati oppure no? I mezzi usati per normare questi contenuti a livello nazionale e locale erano legittimi oppure no?
Non so voi, io sono stufo di leggere che tutto fosse bianco e che fosse tutto nero: sento la necessità di veder ristabilita una verità storica sulla crisi del covid19, perlomeno nel nostro paese. E credo sia una occasione importante per tutti noi.
In uno Stato decente, le risorse pubbliche sarebbero impiegate per analizzare i dati seriamente e con trasparenza. In uno Stato decente risposte affidabili, chiare e precise verrebbero rese pubbliche in tempi umani. In questo patetico Principato al guinzaglio delle multinazionali in cui oggi viviamo, politici da operetta e luminari malati di ipocondria servono al pubblico verità da talk show, citano costantemente dati parziali e inaffidabili e non fanno che contraddirsi, aumentando la confusione.
Se questa barzelletta di Stato in cui viviamo non fa chiarezza, però, possiamo provare a farlo noi, liberi cittadini. L’idea è semplice: avviare una serie di Tavoli divisi per area di competenza in cui professionisti di indiscutibile preparazione analizzino i dati ufficiali dell’emergenza covid19, identifichino le effettive criticità emerse e le cause di esse, propongano infine formule di gestione alternative o miglioramenti normativi e strutturali atti ad evitarne il ripetersi.
Per avere un significato realmente storico, i lavori devono riguardare l’analisi della crisi a 360 gradi. Ad esempio ci sarà un Tavolo che si occupi della pratica della medicina. In esso verranno considerati i dati ufficiali forniti dagli enti ospedalieri coinvolti, e per prima cosa ne verrà controllata la affidabilità e serietà. Quindi verranno analizzati per fare luce sulle sintomatologie riscontrate, le terapie attuate, gli esiti conseguiti. Un altro Tavolo si occuperà dell’amministrazione sanitaria, di come le risorse disponibili siano state organizzate, utilizzate e disposte sul territorio nazionale e locale. Quale ruolo abbiano svolto enti e funzionari pubblici e quale enti e funzionari privati, e con quali esiti.
E così in ogni ambito: Tavoli specifici devono approfondire tutti gli aspetti della crisi, uno per uno. La difesa del diritto in generale e nello specifico ambito costituzionale, di diritto civile, di procedura penale. L’ambito formativo ed educativo, in particolare pediatrico. La gestione comunicativa dell’emergenza, tanto da parte degli enti istituzionali che privati, i suoi effetti sulla psicologia di massa. Tavoli appositi per approfondire gli effetti, le misure e le conseguenze provocate in ambito micro e macroeconomico, in ambito culturale, religioso, filosofico, e riguardo alla stessa tenuta democratica del paese.
Ogni Tavolo dovrebbe porsi questi tre obiettivi:
1. ANALISI – Fare la radiografia (nel proprio ambito) della crisi appena vissuta dal nostro paese: dati, dinamiche, attori.
2. CRITICITÀ – Individuare i punti dolenti: errori, conseguenze, responsabilità.
3. PROPOSTE – Proporre concrete contromisure: modifiche procedurali, preventive, strutturali degli assetti attuali.
Le competenze, le risorse umane necessarie per avviare un simile lavoro sono già presenti sul territorio e più che disponibili, quel che manca è un coordinamento, un piano e una organizzazione.
Io propongo che R2020 prenda titolarità di questo progetto e assuma carico di queste attività:
a) Coordinare i Tavoli, coinvolgendo e selezionando esperti qualificati per ogni Tavolo sul territorio, dando una Valore Nazionale all’iniziativa.
b) Fornire assistenza amministrativa e supporto nel reperimento dei dati tramite accesso ai canali istituzionali, fornendo dunque un Respiro Istituzionale all’iniziativa.
c) Gestire la stesura e la presentazione dei risultati, coinvolgendo esperti di grafica e comunicazione per rendere la lettura agevole ed efficace al grande pubblico.
d) Farsi interprete delle eventuali richieste di giustizia nei confronti di eventuali responsabilità individuate nel lavoro dai Tavoli.
M5S e Lega insieme raccoglievano nel 2018 il consenso di una schiacciante maggioranza del popolo italiano. Il collante di questa variegata popolazione si riassume negli obiettivi che questi due movimenti politici hanno di fatto deluso o, come comunemente percepito, “tradito”. Questi obiettivi erano e restano:
Ritengo che i Tavoli di lavoro che qui propongo, suddivisi per competenza, proprio nell’analizzare la crisi possano offrire ricette concrete per affrontare e modificare gli assetti attuali in ciascuno di questi ambiti.
Questo progetto sarebbe una risposta diretta e precisa alle istanze popolari, in grado di fornire percorsi di cambiamento “tecnicamente solidi”, il che si tradurrebbe nel modo più naturale in un vero e proprio “programma politico di riforma nazionale”.
Dalla crisi si può imparare. Qualcuno ha sfruttato e sta sfruttando questa crisi per attuare agende antidemocratiche, piegate agli interessi di ristretti gruppi ed enti privati. Possiamo sfruttare anche noi la crisi, per ricostruire da cima a fondo il nostro paese. Tutto ciò che dobbiamo fare è lavorare insieme. Non sprechiamo questa occasione.
Stefano Re, Milano, 29 maggio 2020
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