Le selezioni di contenuti, le restrizioni di espressione, le censure e i condizionamenti che un social come Facebook impone all'opinione pubblica mondiale sono ormai una minaccia inaccettabile.
Questo sforzo ossessivo di censurare, oscurare, nascondere ovunque il pensiero dissenziente, dai mass media fin sulle bacheche dei profili personali dei social, puzza tanto di disperazione. Puzza di paura.
Qualcuno sta decidendo cosa potete esprimere socialmente. La censura sui social network non viola soltanto diritti garantiti dalla Costituzione, assegna ai privati arbitrio assoluto sui nostri pensieri.
Sui social impongono una linea editoriale, silenziano i contenuti scomodi, pretendono di decidere quali pensieri valgano e quali sanzionare. Non servono più per esprimervi, servono per programmarvi.
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