RS-Principi_Fondamentali_PT1

ReSolutions Principi 1-3

Categoria:  Articolo, ReSolutions

26 Aprile 2020

Inizio con questo pezzo una serie di articoli in cui, alla faccia della modestia, desidero esporre una serie di mie personalissime proposte di riforma dello Stato nelle sue aree più diverse. Ho deciso di chiamarli ReSolutions. Potete discuterli, ignorarli, criticarli, deriderli, considerarli delle bozze, degli spunti di riflessione, dei potenziali suggerimenti, un programma politico vero e proprio o dei deliri fini a se stessi: io li ho pensati, li scrivo e li pubblico, voi fatene l’uso che ritenete più adeguato alle vostre esigenze.

La serie include i seguenti progetti e linee di riforma:

Re-Solutions: idee per cambiare il mondo
  • per lo Stato e le istituzioni (pt1 e pt2)
  • per la sanità pubblica e privata
  • per il sistema economico e la politica monetaria
  • per il sistema giudiziario e del codice penale
  • per il sistema formativo e scolastico
Re-Solutions 01: Principi Fondamentali

Lo Stato che immagino è basato sui seguenti Principi Fondamentali, attorno ai quali l’intera struttura istituzionale viene a crearsi e ai quali la stessa non potrà derogare in alcuna sua espressione. Leggi o regolamenti di ogni ordine e grado ed eventuali loro applicazioni ed effetti che violino tali Principi saranno nulli per definizione.

Primo Principio: della sovranità individuale

Primo Principio: della sovranità individuale, ovvero della piena e libera sovranità dell’essere umano sul proprio corpo e sulla propria mente.

Nota di approfondimento: Questo principio pone l’essere umano come fonte, centro e obbiettivo finale di qualsiasi altra cosa. La sua definizione vuole essere un chiaro e inequivocabile manifesto di contrarietà per la deriva attualmente in corso, che vede l’individuo alternativamente come un suddito dello Stato, di cui deve subire e accettare le decisioni passivamente in cambio di distrazioni, comodità e deresponsabilizzazione, o come un ingranaggio di un enorme meccanismo su cui egli non ha alcun potere e controllo, le cui finalità non sono in alcun modo alla sua portata e vengono decise e modificate da altri, distinti da lui dalla qualifica di “esperti” .

Ciascuno di noi nasce e vive dentro il proprio corpo individuale, conosce e sperimenta il mondo attraverso la propria mente individuale. Oggi tutto ciò viene aggredito con il falso stendardo di un confuso quanto pilotato concetto di “bene collettivo”, ovviamente stabilito *per tutti* da ristrette élite economiche e di potere, che liquidano sprezzantemente come “populismo” qualsiasi rivendicazione degli individui della propria naturale sovranità. Negare la priorità di questa sovranità non è soltanto un percorso meschino di potere dei pochi sui molti, è semplicemente ed essenzialmente antiumano. Il Primo Principio rivendica tale umanità come centrale e inviolabile. La sua affermazione consiste nell’affermazione umana, la sua negazione, nella negazione umana.

Secondo Principio: della sovranità familiare

Secondo Principio: della sovranità familiare, ovvero priorità dei genitori rispetto allo Stato per tutto ciò che riguarda i figli minorenni: educazione, cure mediche, alimentazione.

Nota di approfondimento: il diritto familiare ha avuto un proprio percorso nella nostra cultura come in ogni altra del mondo. Non è qui mia intenzione ripercorrerla, mi basti affermare che lo Stato nasce dalla associazione di famiglie. Dunque è del tutto evidente che la sovranità dello Stato viene DOPO la sovranità della famiglia ed esiste quale concessione della famiglia stessa. La deriva particolarmente atroce che vede le autorità istituzionali erodere la sovranità delle famiglie, quando non farne un nemico ed un bersaglio costante, è altrettanto meschina ed antiumana della guerra contro la sovranità individuale.

Sulla definizione stessa di famiglia voglio subito esser chiaro: con “famiglia” io intendo qualsiasi nucleo di individui vincolati tra loro da legami di affetto e amore. Sia esso in grado di generare dei figli o anche semplicemente di accudire e accompagnare con dedizione e amore nuovi individui dall’inizio della loro esistenza al raggiungimento della condizione adulta ed indipendente. È evidente che la priorità in questi nuclei è data dal legame biologico tra genitori e figli. Ma ove esso venga meno, come per gli orfani o per bambini altrimenti abbandonati e bisognosi di una famiglia, la storia della nostra specie ci insegna che famiglie perfettamente funzionali possono esser composte di fratelli, sorelle, amici e conoscenti, uomini e donne, giovani, maturi o anziani, di ogni orientamento sessuale e in ogni tipo di combinazione possibile.

Dedicherò un altro articolo all’approfondimento del concetto di famiglia e degli elementi specifici che ne determinano a mio vedere efficacia e funzionalità e che dunque lo Stato dovrebbe agevolare con la dovuta assistenza. Qui mi contenterò di farne un rapido e riassuntivo elenco: amore, attenzione, impegno, pazienza, stabilità, responsabilità, numero, preparazione, sicurezza.

Terzo Principio: della sovranità cittadina

Terzo Principio: della sovranità cittadina, ovvero del rapporto tra Individuo e Stato. Lo Stato è al servizio dell’individuo, non viceversa.

Per troppo tempo si è considerato lo Stato come una specie di padre-padrone il cui dovere sarebbe quello di educare, guidare, quando non addirittura addestrare e modificare i propri cittadini per adeguarli alle proprie finalità. Questa sciocca convinzione altro non è che una ipocrita foglia di fico per mascherare la restrizione del potere nelle mani di una élite, sia essa culturale, religiosa, economica o tecnocratica. È tempo di liberarsi di questa misera menzogna. Lo Stato è un libero e volontario accordo dei cittadini. Senza di essi, nemmeno esiste. Le finalità dello Stato devono dunque essere decise dai cittadini, o più precisamente, sono le finalità dello stato a doversi adeguare a quelle dei cittadini.

Ecco dunque come definisco la natura dello Stato: lo Stato esiste quale accordo tra i cittadini e per la soddisfazione delle esigenze dei cittadini. Non ha né può avere altra natura, scopo o finalità che questa. Ed ecco come definisco le funzioni e finalità dello Stato: lo Stato attraverso le proprie istituzioni e strutture stabilisce per la vita associata regole finalizzate a massimizzare per gli individui in ordine di priorità: la sopravvivenza, il benessere, la realizzazione e la ricerca della felicità.

Nota di approfondimento: le priorità valgono in ambito tanto fisico quanto mentale. La priorità è ovviamente considerata in base alle risorse disponibili.

Il primo obbiettivo dello stato sarà dunque garantire la sopravvivenza fisica e mentale degli individui. A tale categoria appartengono il nutrimento, il riposo, l’assistenza medica.

Il secondo obbiettivo, cui vengono dedicate risorse ove il primo sia stato equamente garantito, è il benessere, inteso come uno stato di soddisfazione e comodità. A tale categoria appartengono la disponibilità di mezzi per lo scambio di beni e servizi (il danaro), l’accesso equamente garantito alle migliori tecnologie, strumenti ed accessori forniti dalla tecnologia.

Il terzo obbiettivo, cui vengono dedicate risorse ove i primi due siano stati equamente garantiti, è la realizzazione, intesa come il percorso individuale di evoluzione in cui ciascun essere umano decide di investire tempo ed energie. In tale categoria rientra l’accesso ad ogni fonte e forma di sapere in ogni ambito disponibile, lo scambio e il confronto costruttivo con elementi di ogni cultura, del passato e del presente, la ricerca e la realizzazione di percorsi di evoluzione spirituale e religiosa.

Il quarto e finale obbiettivo, cui vengono dedicate risorse ove i primi tre siano stati equamente garantiti, è la ricerca della felicità, intesa come la possibilità concreta di sperimentare forme di soddisfazione fisica e mentale. In tale categoria rientra la disponibilità e l’accesso ad esperienze ludiche di ogni ordine e grado, lo studio e la realizzazione dei desideri sessuali, la ricerca e l’esperienza di percorsi di illuminazione.

Attualità dello Stato

Lo Stato deve riflettere le attuali e reali necessità degli individui. Un elemento importante di uno Stato è dunque quella di possedere meccanismi di attualizzazione delle proprie norme, delle proprie priorità e dei propri programmi a breve, medio e lungo termine. Non è caso raro trovarsi ad osservare Istituzioni che faticano per attuare riforme o stabilire leggi ormai totalmente superate dagli eventi, dalle necessità contingenti. Si pensi solo a processi o cause civili che terminano dieci, vent’anni dopo gli eventi che li hanno motivati, quando ormai le esigenze delle persone coinvolte sono maturate in altre direzioni, e restano vincolate ai decenni precedenti proprio in causa della lentezza delle istituzioni nel fornire risposte adeguate. O a riforme dello stato il cui progetto e la cui attuazione durano tanto a lungo da venire attuate su scenari ormai del tutto diversi da quelli per cui vennero pensate, risultando superate dal primo giorno di attuazione.

È evidente che uno Stato funzionale debba possedere procedure capaci di fornire risposte in tempi adeguati alle esigenze che deve gestire, alle necessità cui si impegna a rispondere. Per questo devono venire studiati e attuati sistemi di attualizzazione e procedure snelle ed efficienti che garantiscano i tempi utili per attuazione e modifiche delle leggi, delle riforme, dei processi istituzionali. Non scenderò qui nel dettaglio, ma è evidente che la tecnologia e in special modo la rete informatica appaiono quali strumenti adatti a raggiungere tali finalità. Dedicherò un articolo a se stante all’approfondimento della creazione di una rete informatica di Stato per i cittadini.

prossime ReSolutions:

Quarto Principio: della evoluzione sociale

Quarto Principio: della evoluzione sociale, ovvero del passaggio dal paradigma della competizione a quello della collaborazione.

Quinto Principio: della responsabilità sociale

Quinto Principio: della responsabilità sociale, ovvero della sostenibilità ecologica, fisica, psicologica, economica e sociale, al presente e in prospettiva, quali prerequisiti per qualsiasi attività, pubblica o privata.

Stefano Re
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